Fabbricato + Terreno

Contrada Vallonazzo s.n. - Sortino (SR)

Situazione urbanistica e catastale: Sotto l’aspetto della regolarità urbanistica, il CTU ha accertato che negli archivi dell’ufficio Urbanistica ed Edilizia Privata del Comune di Sortino non è presente alcun documento per l’immobile censito nel N.C.E.U. al foglio 26 p.lla 179 ( oggi foglio 26 p.lla 179 sub 1) nonostante siano state effettuate delle ricerche sia con riferimento all’indirizzo dell’immobile, sia ai nomi dei proprietari. Per quanto riguarda il CDU il fabbricato ricade in zona “E” (agricola), con le prescrizioni urbanistiche contenute nell’art. 26 delle N.T.A. La destinazione d’uso consentita è quella correlata all’attività produttiva della zona , per cui essa è oltre che residenziale-rurale, anche di immagazzinamento di prodotti e/o ricovero attrezzi e di produzione per la lavorazione e la trasformazione degli stessi prodotti agricoli. Sotto l’aspetto della irregolarità urbanistica e catastale, il CTU ha verificato che il foglio 26 della p.lla 179 al catasto terreni risultava originariamente come seminativo Arboreto, dall’anno 2003 vi è stato un magazzino , e poi dall’anno 2007 vi è stato un cambio di destinazione d’uso ed anche una modifica della volumetria, per cui il magazzino è stato accatastato come villino, ed il terreno di pertinenza suddiviso in lotti agricoli, ad oggi risulta coperto da battuto di cemento e piccole porzioni di verde, per cui non risultano rispettati nemmeno gli indici di permeabilità. Il CTU conclude che, dal punto di vista urbanistico non sono state riscontrate concessioni edilizie o autorizzazioni, né tantomeno certificati di agibilità o abitabilità, pertanto il fabbricato è sprovvisto di concessione edilizia e non risulta conforme alle norme urbanistiche vigenti, pertanto è insanabile e dovrà essere demolito. Lo stesso CTU, nella relazione integrativa ( pag. 4) precisa che, allo stato, il fabbricato deve essere demolito, salvo il caso di un’ipotetica sanatoria speciale, o di una modifica al piano regolatore nel rispetto dei parametri urbanistici utilizzati, con la quale il fabbricato potrebbe non essere demolito. Pertanto, i costi necessari alla demolizione  ammontano ad € 11.000,00 circa, e sono interamente a carico dell’aggiudicatario, essendo stati già detratti dal prezzo di stima, che ha già subito un deprezzamento del 50% considerando lo stato dei luoghi e la destinazione d’uso. Come risulta dalla CTU, inoltre, l’unità immobiliare presenta qualche difformità rispetto alla planimetria presentata presso l’Agenzia del Territorio: la chiusura al piano terra del sottoscala, adibito a ripostiglio; la realizzazione di un secondo bagno al piano primo, come prolungamento del pianerottolo della scala, con una sporgenza di 1,50 m., comportando un aumento di volumetria del fabbricato; presenza di un magazzino in muratura non rifinito per deposito attrezzi e mezzi.  Pertanto, l’immobile risulta non conforme dal punto di vista catastale, ed è sprovvisto di APE, attese le su indicate irregolarità urbanistiche e catastali e, dunque, anche relativamente agli impianti, verrà venduto nello stato di fatto e diritto in cui oggi si trova. La predetta unità immobiliare è venduta a corpo e nello stato di fatto e diritto in cui si trova, così come identificata, valutata e descritta nella consulenza tecnica agli atti della procedura, con ogni eventuale servitù attiva e passiva.